Il governo ha approvato un decreto-legge per contrastare l’aumento delle bollette

Sono stati stanziati fondi per le aziende e le famiglie con un ISEE fino a 25mila euro, ma solo per i prossimi tre mesi

Il video pubblicato sui suoi social da Giorgia Meloni per annunciare il decreto, con un'inquadratura molto teatrale (dal profilo Facebook di Giorgia Meloni)
Il video pubblicato sui suoi social da Giorgia Meloni per annunciare il decreto, con un'inquadratura molto teatrale (dal profilo Facebook di Giorgia Meloni)
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Venerdì il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge per aiutare economicamente per tre mesi famiglie e aziende di fronte all’aumento del costo dell’energia nelle bollette. Il testo del decreto non è ancora stato pubblicato ma i suoi principali contenuti sono stati diffusi un po’ a grandi linee in una conferenza stampa dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e – in modo molto riassuntivo – in un video diffuso dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che non ha partecipato alla conferenza stampa insieme a Giorgetti. I decreti-legge sono atti del governo che entrano subito in vigore e devono essere poi convertiti in legge dal parlamento entro 60 giorni.

Secondo quanto dichiarato da Meloni il decreto permette di stanziare circa tre miliardi di euro, di cui 1,6 miliardi destinati alle famiglie con un ISEE inferiore a 25mila euro e i restanti 1,4 miliardi destinati alle aziende (l’ISEE è un indicatore che serve a inquadrare il reddito delle famiglie). Le misure per le famiglie consistono in uno sconto del prezzo delle bollette che varierà in base all’ISEE: fino a 500 euro per i nuclei familiari con un ISEE inferiore ai 9.530 euro e fino a 200 euro per i nuclei familiari con un ISEE inferiore a 25mila euro. Secondo le stime del governo le famiglie coinvolte dovrebbero essere 8 milioni.

Lo sconto non è strutturale, ma dovrebbe essere applicato solo per un trimestre: il secondo trimestre del 2025 a chi ha già presentato l’ISEE, oppure il primo trimestre utile per chi ancora lo deve presentare. È l’aspetto che è stato maggiormente criticato di questa misura, e se ne sono lamentate sia le opposizioni che le associazioni a tutela dei consumatori, che chiedono soluzioni per contrastare anche nel medio periodo gli aumenti dei prezzi dell’energia.

Le agevolazioni previste per le aziende variano in base alle loro dimensioni e al fabbisogno energetico. Per le microimprese sarà rinviato di due anni l’obbligo di uscire dal mercato tutelato dell’energia elettrica (che protegge dall’oscillazione dei prezzi dell’energia). Anche in questo caso gli sconti varranno solo per i prossimi tre mesi.

Il decreto stabilisce anche una soglia del prezzo dell’energia, oltre la quale lo Stato smetterà di incassare l’IVA (l’imposta sul valore aggiunto della produzione e sullo scambio di beni e servizi) con lo scopo di ridurre i prezzi delle bollette. Con l’aumento delle bollette anche il governo ha aumentato i propri incassi, perché l’IVA viene calcolata in percentuale al prezzo del prodotto venduto, in questo caso dell’energia elettrica.

Sono stati inoltre stanziati 8 miliardi di euro utilizzabili tra il 2026 e il 2032 per applicare altri sconti alle bollette in caso di futuri aumenti del prezzo dell’energia.

Dal punto di vista degli interventi strutturali, con questo decreto il governo dovrebbe aver definito dei criteri per uniformare i contratti del gas e dell’energia, con l’obiettivo di rendere le offerte degli operatori energetici più comprensibili per i consumatori.

Secondo quel che ha detto Giorgetti i soldi per pagare le misure del decreto saranno presi dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA), un ente pubblico che opera nel settore dell’energia: significa che questo stanziamento di fondi non è fatto a debito, cioè non richiede che il governo aumenti ulteriormente la quantità di denaro presa in prestito nei mercati finanziari.