Tajani dice di essere «il ministro degli Esteri più sfigato della storia»

Per scusarsi di un ritardo ha scherzosamente fatto riferimento alle guerre e ai dazi: un'uscita comunque più innocua delle altre su Iran e Israele

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante il convegno nella Sala della Regina della Camera dei deputati, Roma, 8 luglio 2025 (ANSA/ANGELO CARCONI)
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante il convegno nella Sala della Regina della Camera dei deputati, Roma, 8 luglio 2025 (ANSA/ANGELO CARCONI)

Martedì mattina il ministro degli Esteri Antonio Tajani è arrivato in ritardo a un convegno in programma alla Camera dei deputati. Per scusarsi, Tajani ha detto: «Sono il ministro degli Esteri più sfigato della storia. C’è sempre qualcosa che succede, due guerre e poi quella commerciale».

Il riferimento naturalmente è all’invasione russa dell’Ucraina, all’occupazione della Striscia di Gaza da parte di Israele e ai dazi minacciati a mezzo mondo dal presidente statunitense Donald Trump. Sono problemi in effetti enormi, ma è anche vero che è piuttosto normale che a un ministro degli Esteri capiti di doversi occupare di importanti e delicate questioni internazionali.

Pur essendo un’uscita un po’ maldestra – Tajani non è certo l’unico ministro degli Esteri, italiano o straniero, a trovarsi in una situazione complicata – è comunque più innocua di altre sue recenti. Poche ore prima del bombardamento di Israele contro l’Iran, il 13 giugno, mentre gli altri ministri degli Esteri europei si guardavano bene dal commentare, Tajani aveva detto: «Un attacco militare contro l’Iran non mi pare che sia così imminente». Per rimediare, aveva poi tentato di rassicurare i parlamentari dell’opposizione dicendo che poche ore dopo l’attacco aveva chiamato sia il ministro degli Esteri israeliano che quello iraniano, per rimbrottarli e dire loro: «Basta con le escalation». Gli attacchi invece erano continuati, e anzi poi sono intervenuti gli Stati Uniti bombardando i siti nucleari iraniani.

In parte queste uscite di Tajani si spiegano con il fatto che il ministro è in difficoltà sulla politica interna, e sta cercando di recuperare consensi e visibilità, un po’ mostrandosi attivo nel suo ambito, un po’ anche uscendo dalle questioni strettamente internazionali: per esempio promuovendo un convegno sul microbiota intestinale, oppure un «concorso per bande musicali e gruppi folclorici» finanziato anche coi fondi europei del PNRR. Come ha raccontato Valerio Valentini su Montecit., la newsletter del Post sulla politica, sono scelte che derivano dai consigli di alcuni consulenti di essere meno ingessato nella comunicazione.