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  • Giovedì 17 luglio 2025

Il più grande rimpasto di governo in Ucraina dall’inizio della guerra

Lo ha voluto Zelensky: la nuova prima ministra Yulia Svyrydenko dovrà trovare soldi, produrre più armi e andare d'accordo con Trump

Yulia Svyrydenko in parlamento con Volodymyr Zelensky sullo sfondo, il 17 luglio 2025 (REUTERS/Andrii Nesterenko)
Yulia Svyrydenko in parlamento con Volodymyr Zelensky sullo sfondo, il 17 luglio 2025 (REUTERS/Andrii Nesterenko)
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Giovedì in Ucraina il parlamento ha approvato il più grande rimpasto di governo dall’inizio della guerra con la Russia. L’iniziativa è partita dal presidente Volodymyr Zelensky, che in questo modo vorrebbe migliorare la gestione economica, trovare più fondi per la produzione bellica e migliorare i rapporti con l’amministrazione statunitense di Donald Trump (Zelensky non fa parte del governo e resta presidente).

Con il rimpasto è stata nominata prima ministra Yulia Svyrydenko, l’attuale vice prima ministra e ministra per lo Sviluppo economico, di 39 anni. Svyrydenko in questi anni si è occupata dell’economia di guerra dell’Ucraina, ma soprattutto è stata la principale artefice dell’accordo con gli Stati Uniti sulle risorse minerarie. Quell’accordo di fatto ha fornito molte garanzie all’Ucraina nei rapporti con gli Stati Uniti e nella possibilità di continuare a ottenere sostegno militare. L’accordo aveva rischiato di saltare dopo il disastroso incontro fra Trump e Zelensky di fine febbraio, e tutti gli analisti politici ucraini sostengono che il lavoro di Svyrydenko fu fondamentale per recuperarlo.

Negli ultimi mesi Svyrydenko ha costruito relazioni di stima e collaborazione con i rappresentanti più importanti dell’amministrazione Trump: con la sua nomina Zelensky ha quindi deciso di valorizzare il suo lavoro e i buoni rapporti con l’alleato più importante per il futuro del paese. L’Ucraina dipende fortemente dagli aiuti internazionali (e principalmente statunitensi) non solo per le armi, ma anche per pagare stipendi e pensioni: il deficit previsto per il 2025 è infatti di 35 miliardi di euro, cresciuto dopo che questa settimana il parlamento ha approvato un aumento delle spese militari di circa 9 miliardi di euro.

Yulia Svyrydenko a Bruxelles, il 22 febbraio del 2023 (Thierry Monasse/Getty Images)

La nuova prima ministra sostituisce Denys Shmyhal, che ha ricoperto la carica dal marzo del 2020, diventando così il primo ministro più longevo della storia ucraina. Il suo prossimo incarico è però quasi altrettanto importante: sarà il nuovo ministro della Difesa, con competenza anche su tutta l’industria bellica del paese. Il bilancio della Difesa per il 2025 vale l’equivalente di quasi 46 miliardi di euro, più di un quarto del Prodotto interno lordo del paese.

In un video diffuso sui social, Zelensky ha detto che tra i primi compiti di Shmyhal ci sarà quello di aumentare la produzione interna di armi di circa il 50 per cento entro sei mesi. L’industria bellica ucraina, che attualmente fornisce circa il 40 per cento delle armi usate dall’esercito, sarebbe già grado di aumentare la produzione ai livelli richiesti ma è rallentata dalla mancanza di fondi, da problemi organizzativi e alcuni casi di corruzione.

Denys Shmyhal a Kiev, nel marzo del 2025 (AP Photo/Efrem Lukatsky)

Il precedente ministro della Difesa, Rustem Umerov, diventerà invece ambasciatore dell’Ucraina negli Stati Uniti. Umerov aveva partecipato alle infruttuose trattative con la Russia per il cessate il fuoco, ma anche a quelle per le forniture di armi dagli Stati Uniti. Il suo nuovo ruolo è visto come un’ulteriore prova della centralità dei rapporti con Trump per il governo ucraino.

Rustem Umerov a Kiev nel giugno del 2025 (AP Photo/Evgeniy Maloletka)

Umerov prende il posto dell’ambasciatrice Oksana Markarova, che Trump e i Repubblicani consideravano troppo vicina alla precedente amministrazione Democratica di Joe Biden. A settembre dell’anno scorso (quindi poco prima delle elezioni presidenziali americane), Markarova aveva contribuito all’organizzazione di un incontro di Zelensky con Biden e la vicepresidente e candidata presidente Kamala Harris, in Pennsylvania: la cosa era stata vista dai Repubblicani come uno “spot elettorale” per i Democratici.

Oksana Markarova con l’allora first lady Jill Biden nel marzo del 2022 (Win McNamee/Getty Images)

Negli altri ministeri più importanti sono invece stati confermati Sergii Marchenko alle Finanze e Andrii Sybiha agli Esteri.

Le opposizioni hanno criticato il rimpasto definendolo come un ulteriore passo verso l’accentramento del potere nelle mani di Zelensky: sostengono che le persone più rilevanti di questo nuovo governo, a partire da Svyrydenko, siano state scelte per la fedeltà al presidente e per la vicinanza con il suo potente capo dello staff, Andriy Yermak.