A Malta non ci saranno più “passaporti d’oro”
La legge che concede la cittadinanza in cambio di investimenti sarà abolita, ma verrà potenziato un altro tipo di procedura per ottenerla

Il governo di Malta ha detto che il contestato programma che permette di ottenere la cittadinanza del paese in cambio di investimenti sarà abolito. Al suo posto sarà ampliata la possibilità già esistente di ottenere la cittadinanza per meriti, una procedura con criteri più vaghi in cui potrebbero rientrare casi simili a quelli con cui si può accedere al programma attuale. La modifica della legge sulla cittadinanza (Capitolo 188 delle Leggi di Malta) è stata annunciata dal ministro dell’Interno di Malta, Byron Camilleri: gode di un ampio consenso parlamentare, e verosimilmente sarà approvata senza problemi.
La decisione è una risposta alla sentenza con cui, ad aprile, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea aveva dichiarato illegale il sistema maltese, ordinandone la cessazione. In quell’occasione, il giudice lo aveva equiparato «alla commercializzazione della concessione della cittadinanza di uno stato membro e per estensione di quella dell’Unione», e quindi della libertà di movimento nell’area Schengen. Le leggi di questo tipo sono state a lungo contestate perché rischiano di facilitare il riciclaggio internazionale di denaro. In passato è stato dimostrato che ne hanno beneficiato anche persone provenienti da paesi sottoposti a sanzioni, come Russia e Bielorussia.
Le cittadinanze che vengono concesse con programmi di questo tipo, un tempo presenti anche in altri paesi europei, sono note comunemente come “passaporti d’oro”: nel caso di Malta, si richiedevano un investimento minimo di 600mila euro e la residenza sull’isola. Al posto del programma attualmente in vigore, sarà rafforzato un sistema introdotto nel 2017, che prevede la concessione della cittadinanza alle persone che offrono un «contributo eccezionale» in ambiti come scienza, ricerca, sport, cultura, economia e occupazione.
Il nuovo testo amplia i criteri di accesso includendo nell’insieme delle persone che possono ottenere la cittadinanza anche filantropi ed esperti di tecnologia, e chiarisce che la creazione di posti di lavoro sarà formalmente riconosciuta come uno dei requisiti valutabili. Le domande saranno esaminate caso per caso da un comitato, con il supporto di esperti nei settori di competenza.
Nel 2020 la Commissione aveva aperto una procedura d’infrazione verso Malta e Cipro per i loro programmi sui “passaporti d’oro”. Nel 2021 Cipro e nel 2022 la Bulgaria (un altro paese che ne aveva) li hanno interrotti.