Il Venezuela ha rilasciato dieci prigionieri statunitensi in cambio delle 250 persone venezuelane espulse negli scorsi mesi dagli Stati Uniti e mandate a El Salvador

Il Venezuela ha rilasciato dieci prigionieri statunitensi in cambio delle 250 persone venezuelane espulse negli scorsi mesi dagli Stati Uniti e mandate a El Salvador. Lo hanno annunciato l’amministrazione statunitense e il governo di El Salvador. Della possibilità dello scambio di prigionieri si era saputo a maggio, ma da allora le negoziazioni erano state riservate.
Le 250 persone venezuelane – che sono ora su un aereo verso il Venezuela – erano quelle che l’amministrazione di Donald Trump aveva espulso senza processo, usando una controversa legge del Settecento sulla sicurezza nazionale: sono persone che aveva accusato di appartenere al gruppo criminale Tren de Aragua, ma la cui colpevolezza non è mai stata dimostrata in un processo. Gli Stati Uniti le avevano mandate nel carcere di massima sicurezza in El Salvador tramite un accordo raggiunto con il paese: il carcere in questione – il Centro de Confinamiento del Terrorismo, conosciuto anche come CECOT – è noto per le sistematiche violazioni dei diritti umani.
Le dieci persone statunitensi detenute in Venezuela erano invece considerate prigionieri politici. In Venezuela, come in diversi altri paesi autoritari, l’arresto e la detenzione vengono usati per reprimere l’opposizione al governo e le persone straniere arrestate vengono usate come ostaggi per ottenere qualcosa in cambio. In questo momento in Venezuela c’è anche un detenuto italiano: Alberto Trentini.